Alcune delle risposte alle domande più comuni.
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Cosa fare se si resta coinvolti in un sinistro? Contattare le autorità (vigili o polizia), fare foto del campo del sinistro, verificare la presenza di eventuali testimoni, annotare con attenzione i dati della controparte, chiamare ambulanza se ci sono lesioni fisiche. Arrivati al pronto soccorso, è fondamentale riferire ogni tipo di dolore riportato; accade spesso, infatti, che per diagnosticare le lesioni più gravi si tralascino le altre. Il certificato di pronto soccorso è il documento più importante per il risarcimento del danno.
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Quanto tempo passa dal sinistro al risarcimento? Dipende dal tipo di lesioni subite. E’ importante sapere che l’assicurazione non paga per la lesione subita, ma per i danni (postumi) che rimarranno nel tempo e quindi la lesione deve essere stabilizzata. I tempi sono di minimo 5 mesi dall’incidente.
- Perché non posso rivolgermi direttamente all’assicurazione ma devo venire da voi? Semplice, l’assicurazione deve fare Business e non ha alcun interesse nel risarcire al meglio il danneggiato; il cliente non è a conoscenza del “valore” del proprio danno e andando direttamente dall’assicurazione corre il vero rischio di essere sottopagato ed una volta firmata la quietanza di accettazione non si può più fare nulla.
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Il mio assicuratore mi ha detto che il “colpo di frusta non viene più risarcito”? Falso, quando quel tipo di lesione è vera e viene diagnosticata in pronto soccorso anche con radiografia, il danno viene risarcito. E’ chiaro che l’assicurazione per pagare valuta anche il danno subito dai mezzi coinvolti. Generalmente c’è una proporzione fra il danno a cose subito e la lesione fisica.
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Mi hanno detto che per ottenere il massimo del risarcimento bisogna intentare un procedimento giudiziale? Falso, generalmente questi procedimenti si intentano solo se ci sono problemi sulla dinamica e infatti è indispensabile, fin da subito, acquisire tutti gli elementi comprovanti la responsabilità.
Altro discorso è quello medico-legale. In base alla mia personale esperienza, i procedimenti giudiziali intentati sono sempre stati consequenziali ad una superficiale o parziale valutazione delle lesioni, non supportate da specifici esami strumentali (Risonanze magnetiche, Tac, Rx ecc) nè da opportune e qualificate consulenze specialistiche (Neurologo, in caso di traumi alla testa; ortopedico, per lesioni agli arti). Infine, spesso accade per motivi diversi ci si rivolga a professionisti comuni: il medico legale deve essere uno specialista qualificato in quanto sarà lui a dover dimostrare il valore medico del danno. Per questa ragione noi ci rivolgiamo ai migliori e anticipiamo le spese per conto del cliente.
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Perché dovrei scegliere voi e non il “classico” avvocato? Noi consideriamo l’avvocato come un medico generico: è un professionista che può seguire pratiche varie come divorzi, sfratti, recupero crediti, materie penali ecc. E’ come chiedere al proprio medico curante di farsi togliere un dente. L’infortunistica stradale e il risarcimento dalle assicurazioni sono materie particolari, dove ogni dettaglio è fondamentale. Noi ci occupiamo solo di questo e ogni giorno ci specializziamo esclusivamente in questa materia. Precisiamo che comunque ci sono ottimi avvocati anche in questa materia, ma è importante verificare che sia uno specialista in materia.
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E’ vero che ci sono assicurazioni che pagano di più ed altre di meno? Falso, il sistema di valutazione delle lesioni e dei danni è uguale per tutte. Ci sono delle regole ben definite e un’autorità di supervisione (IVASS) che vigila sull’operato delle compagnie assicurative. Ripeto che dimostrare di aver subito un danno è onere che spetta all’assistito provare e quindi è fondamentale la consulenza di uno studio specializzato.